lago del monte luca ambrosoni

Lago del monte – Livigno

Ci sono luoghi che ti entrano nel cuore e che sarebbe un peccato non rivisitarli per cogliere i dettagli che spesso una breve visita non può darti.

lago del monte luca ambrosoni

Uno dei principi del Dalai Lama è “almeno una volta l’anno, vai in un posto dove non sei mai stato prima”, una regola che cerco di applicare il più spesso possibile.

Ma ci sono luoghi che ti entrano nel cuore e che sarebbe un peccato non rivisitarli per approfondire e cogliere i dettagli che spesso una breve visita non può darti.

C’è un posto che quando posso torno volentieri a visitare: è il lago del monte a Livigno .

Quest’anno finalmente ho un po’ di giorni per girare ed ovviamente non posso escludere questa tappa, così decido di fermarmi a Livigno per fare qualche giorno di mountain biking e Trekking .

Dopo due giorni nei bike park, con il mio amico Willy decidiamo di arrivare al lago del monte e pernottare nel bivacco Baitello. Le previsioni non sono delle migliori, temporali in arrivo nel pomeriggio, ma ci attrezziamo e partiamo ugualmente.

Lasciati i nostri mezzi al parcheggio N7 in località Forcola di Livigno, ci incamminiamo lungo la strada forestale che indica il sentiero.

Dopo alcuni tornanti troviamo il sentiero 151 che però risulta interrotto per una frana, potremmo provare a passare ugualmente ma i temporali del pomeriggio incombono.

Camminiamo con passo deciso con i nostri zaini carichi arriviamo ad un torrente che si ricongiunge con il sentiero 151, da qui la pendenza aumenta.

Io e Willy non possiamo non fermarci a fare qualche fotografia in questo ambiente ancora incontaminato e con una vegetazione così lussureggiante.

La salita si fa ancora più dura e noto che molte persone stanno scendendo nonostante sia solamente l’ora di pranzo.

Siamo nel pieno del periodo delle ferie ed il mio timore di trovare troppe persone per passare la notte al bivacco è più che fondata.

Dopo poco arriviamo 2601 metri dove è situato il lago del monte, è proprio come lo ricordavo, una perla azzurra tra le montagne.

Il cielo comincia a coprirsi e si sentono cadere le prime gocce di pioggia, costeggiando il lago arriviamo al bivacco Baitello e con grande sorpresa non c’è nessuno all’interno.

È ora di pranzo e nonostante all’interno ci sia tutto il necessario noi abbiamo i nostri fornelli e cibarie, quindi il classico piatto di pasta non può mancare.

Iniziamo a mangiare e arrivano dei giovani escursionisti che ci chiedono se possono ripararsi dalla pioggia che si è fatta insistente.

Passiamo del tempo assieme mentre fuori inizia anche a grandinare, tutto questo bevendo qualche tazza di caffè caldo.

Il cielo dà una tregua e gli escursionisti salutandoci decidono di scendere aiutati ancora dalle poche ore di luce.

Non c’è più nessuno, la pace assoluta, si vedono in lontananza degli animali camminare sulle vette indisturbati.

Inizialmente sembra che il tempo rallenti senza il contatto con il mondo… nessun segnale, i cellulari sono solo macchine fotografiche quassù.

Si alza un forte vento e veniamo investiti da un temporale, rientriamo ed accendiamo la stufa per riscaldarci un po’, iniziano anche i fulmini e la grandine.

Sei in una Bivacco a 2600 metri con della legna per riscaldarti, un tavolaccio che fa da letto e poche altre cose.

Passato un primo momento che ti senti “nudo” senza contatti, energia elettrica, tv, ti rendi poi conto che lì c’è tutto quello che ti serve, il futile è a valle con tutti i suoi problemi.

Qui ogni piccola cosa si amplifica con enorme potenza, l’odore della legna che brucia, il calore naturale che essa dà, la protezione che un tetto sa darti in mezzo alle nuvole con i suoi fulmini.

Il tempo assume un aspetto relativo e ci accorgiamo che è ormai notte e cosi ci cuciniamo un risotto… seguito da un po’ di legumi e una tisana… due chiacchiere e ci addormentiamo.

Ho preso sonno da poco ed un rumore mi sveglia, guardo fuori dalla finestra e mi viene presentato lo spettacolo che attendevo.

Il cielo si è rasserenato ed il vento calmato, fuori la via lattea si specchia nel lago del monte immobile.

Usciamo a fare qualche foto solo per ricordo anche se quello che vedono i miei occhi difficilmente verrà cancellato dal tempo.

Rientriamo dopo poco da uno spettacolo dove noi eravamo gli unici osservatori e chiudendo la porta ci accorgiamo che un topolino gira indisturbato nella stanza.

Dapprima lo ignoriamo e ci rimettiamo a dormire ma Jimmy (il soprannome che gli ho dato) forse infastidito dai due nuovi ospiti aveva deciso di girare e far rumore.

Siamo venuti per un po’ di silenzio e per una sera questo spazio sarà nostro, individuo la sua tana e lo confino nelle sue stanze con un pezzetto di legno.

La notte passa veloce solo con qualche rumore di Jimmy che provava ad uscire ma senza successo.

Alba, il sole illumina il lago che sembra congelato per la quiete che c’è, mi siedo e guardo quest’altra immagine per fissarla bene nella mia mente e tirarla fuori nei momenti di stress.

Una colazione veloce, carichiamo gli zaini e prima di ripartire tolgo il legnetto dalla tana di Jimmy, ringraziando per l’ospitalità, dopotutto è lui il padrone.

Scendiamo con passo deciso lasciandoci alle spalle immagini uniche.

In poco tempo arriviamo ai furgoni, parliamo poco anche per non rovinare il silenzio che ancora è nelle nostre menti, ci sarà modo di riempirle.

Esperienze come queste sono da provare almeno una volta, per comprendere quello …. anzi no, non voglio dirlo, provate e basta.

La cosa più importante è il rispetto per la natura e soprattutto per la montagna, questi sono ambienti molto delicati che poco sopportano l’intrusione dell’uomo.

Quindi non priviamoci di quello che la natura offre ma osserviamola considerandola come degli eterei spettatori che non devono lasciar traccia del loro passaggio.

Evitate di lasciare rifiuti di qualsiasi tipo, non abbandonate i sentieri perché calpestare al di fuori di esso significa non far crescere più nulla.

Non disturbate gli animali, osservateli e fategli vivere la loro vita senza dargli da mangiare, usate il silenzio perché per il rumore ci sarà tempo.

Non incidete o scrivete frasi o nomi perché non frega a nessuno se ci siete stati, tantomeno alle montagne.

Se proprio volete scrivere un pensiero all’interno dei rifugi ci sono degli appositi quaderni dove potrete liberare la fantasia.

Ultima cosa non meno importante, pensate la fatica per costrire un rifugio in un luogo dove non ci sono strade.

Pensate ora che la maggior parte delle cose che trovate in questi luoghi vengono trasportate da volontari, compresa limmondizia che lasciamo.

Se trovate una cassetta per le offerte, ringraziate per quello che viene offerto ma soprattutto usate il rispetto ancor più che fosse casa vostra, sono ambienti fragili.

Non parliamo di ambiente perché è di moda, usiamo la testa per farlo diventare uno stile di vita.

Come è stato costrito il bivacco sul lago del monte?

http://www.motoclublivigno.it/index.php/baitel-dal-lac-dal-mont/

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