Il maestro delle montagne

LA STORIA DI GIORGIA GIULIANI

 

Ciao Maestro, così ti abbiamo sempre chiamato tutti, queste sono le parole più difficili da dire, quelle che non avrei mai voluto scrivere.

Sei sempre stato un gran guerriero, un Highlander con un cuore enorme a cui non finirò mai di dire grazie. Grazie per tutte le volte in cui avevo bisogno di aiuto e tu ci sei stato, grazie per tutte le volte in cui mi hai ascoltata. Grazie per avermi mostrato il mondo tramite i tuoi occhi, grazie per avermi insegnato uno stile di vita a volte selvaggio e primordiale ma capace di far entrare in simbiosi con la natura. Grazie a te ho iniziato ad apprezzare la sveglia all’alba e percorrere centinaia di Km ogni week end per immergermi nella natura e vedere il mondo da una prospettiva diversa, la tua, quella che solo tu eri in grado di cogliere e di mostrare agli altri. Hai sempre superato i confini, oltrepassato i limiti, eri il nostro leader dal carisma magnetico e audace, capace di dare protezione e di trasmettere passione e coraggio a chi ha avuto la fortuna di far parte della tua vita. Con te ho fatto quello che mai avrei immaginato, perché per me, se c’eri tu, tutto era possibile. Quante albe ammirate insieme, quanti inestimabili ricordi condivisi, quanti orizzonti di fronte a noi ancora da esplorare. Organizzavi sempre tutto, ti prendevi cura di tutti… una delle poche volte in cui abbiamo preso noi l’iniziativa è stato un disastro. Ti ricordi il giorno del tuo 50esimo compleanno, quello della tua festa a sorpresa?

Be’, è stato quel disastro che a distanza di tempo ci fa ricordare quella nottata da naufraghi in spiaggia con il sorriso e come una delle giornate degne di essere ricordate… oppure al lago di Gerosa, quando abbiamo fatto l’Albero di Natale umano e acceso il fuoco.

Un altro bel ricordo è il giorno in cui abbiamo costruito l’igloo… o quando siamo andati a sciare e tu, il re delle piste, mi hai guardata e mi hai detto: “Gio, non farmi vergognare”.

Ti ricordi quando siamo andati alla Forra del Presale a fare canyoning, la buffa scena per indossare la muta? Tu mi hai guardata, hai scosso la testa ed hai pensato che ero un disastro. Esattamente oggi, 6 anni fa, eravamo in Germania nelle botti di legno…

Potrei continuare all’infinito, perché di ricordi insieme ne abbiamo collezionati a milioni. Mi hai fatto visitare e scoprire luoghi meravigliosi e me li hai fatti vivere tutti da un’altra dimensione, la tua… ed ora ti ritrovo in ogni luogo, in ogni cosa, nel sole che sorge, nelle montagne, nelle acque dei fiumi e dei laghi. Sei in tutto ciò che mi circonda, per me non sei stato solo un maestro, ma anche l’amico più prezioso che io avessi mai potuto incontrare, un’amicizia talmente forte la nostra che non posso descrivere a parole. Mi mancherai come l’aria Luchinho mio, ti cercherò ovunque, perché sono certa che tu sarai sopra di noi a volare libero tra le sfumature della natura, nel silenzio dei boschi e a scendere a tutta velocità sulla neve fresca che tanto amavi.

Continua a proteggerci e a darci la tua forza, ora ne abbiamo bisogno più che mai.

Ti porterò sempre nel mio cuore, Ti voglio bene.

Ciao Luca

Giorgia Giuliani