Lago d’Iseo

Il team Horizon alla scoperta di luoghi incantati

L’estate sta volgendo al termine, ma non per noi: Horizon 36 programma un magico week-end dal 24 al 25 settembre fuori porta, destinazione: Lago di Iseo.
Appuntamento al solito parcheggio in zona Aspio alle ore 14.00: Francesca, Manuela, Barbara, Luca ed io carichiamo sup, pagaie ed un piccolo zaino ciascuno nel furgone Horizon e partiamo alla volta di Sulzano.
Il viaggio scorre piacevole: l’autista è ormai collaudato e per non essere distratto dal chiacchiericcio delle donne ha ormai preso l’abitudine di portare con sé le amate cuffie celesti.
Dopo circa 4 ore e ½ di viaggio, scopriamo l’ultima curva…ed eccolo: appare il primo scorcio del Lago di Iseo e della sua piccola perla, Monteisola, davvero notevoli!!!
Barbara inizia ad immortalare quanto si presenta ai nostri occhi da ogni angolazione, per cercare di cogliere la luce migliore.

Scendiamo a Sulzano, dove parcheggiamo il furgone Horizon in un’ area custodita, scarichiamo i bagagli e ci dirigiamo verso il porticciolo.
Qui ci attende Antonio, che ci è venuto a prendere con il suo motoscafo per portarci in uno dei suoi appartamenti che Luca ha prenotato per tutti e 5 a Monteisola, isola lacustre più grande d’ Europa, nella località di Peschiera Maraglio, un pittoresco borgo con un grazioso porticciolo dove sono ormeggiati i naèt, tipiche barche dei pescatori del lago di Iseo.
Il nostro traghettatore si mostra subito alla mano e molto disponibile, ci evita di prendere i traghetti per i turisti e, non appena saliamo a bordo della sua imbarcazione, iniziamo a respirare una splendida aria di vacanza come dei teenagers in gita con la scuola.
In meno di 2 minuti sbarchiamo in un’altra dimensione: siamo subito travolti dalla magia di Monteisola, dove il tempo sembra essersi fermato, dove la frenesia a cui siamo abituati qui sembra non esistere.
L’isola è chiusa al traffico, solo i residenti hanno il permesso di spostarsi con lo scooter.
Per i turisti esiste un autobus comunale che collega le 12 frazioni dell’isola , oppure c’è la possibilità di affittare biciclette un po’ ovunque.

Antionio ci aiuta a traspostare le nostre valige sul pontile dove siamo attraccati e qui ci accoglie una sorridente ragazza, nipote di Antonio, che ci accompagna nel nostro appartamento: scelta ottima….e bravo Luca: l’appartamento si trova a 10 metri dal pontile, al secondo piano, piacevolmente arredato, pulito, luminoso ed areoso e con 2 porte finestre che danno sul lago: ci affacciamo e scattiamo numerose foto perché il panorama da lì è surreale: sembra di essere stati catapultati dentro una favola.
Ci dividiamo le stanze, appoggiamo i bagagli e ormai si è fatta ora di cena.
Scendiamo di sotto e ci dirigiamo all’ingresso di un negozio di prodotti tipici della cognata di Antonio, “Isola dei sapori” ha dei tavoli davanti al negozio, ovviamente a 3 metri dalle sponde del lago, dove è possibile assaggiare i prodotti locali.

Come tradizione vuole, ogni uscita Horizon è caratterizzata dal giusto connubio tra luoghi incantati e buona tavola, così ci accomodiamo sugli sgabelli dei tavolini vista lago ed ordiniamo un assaggio di tutti i prodotti tipici: affettati, formaggi con composte e marmellate, carne, pesce di lago essiccato (tipico di Monteisola)…ma soprattutto, per i non astemi, un buon vino.
A fine cena ci facciamo tentare da pasticcini fatti in casa, su cui ci viene consigliato di spruzzare con un piccolo vaporizzatore una grappa barricata.
Dal momento che ci piace testare tutto, non ce lo facciamo ripetere due volte, proviamo i biscotti aromatizzati alla grappa…ma la decisione si dimostra subito altamente pericolosa, perché a fine serata ci accorgiamo di averne mangiati davvero troppi…ah…ovviamente il tutto accompagnato da liquori al pistacchio e alla nocciola.

Per arrivare in appartamento per fortuna dobbiamo fare solo qualche scala, ma decidiamo di fare due passi per smaltire la cena: facciamo così una piccola passeggiata che costeggia il lago ed ammiriamo il panorama notturno, le anatre, i cigni e distinguiamo le luci della fortezza della Rocca degli Oldofredi, costruita nel XII secolo per proteggere l’isola, che domina una parete rocciosa strategicamente illuminata.
Inizia a fare un po’ freddino, così decidiamo di tornare a casa.
Trascorriamo la notte cullati dal rumore dell’acqua del lago che sbatte sui pontili e che dondola i naèt e dal canto dei cigni.

Il gruppo Horizon è un gruppo di mattinieri, così alle 7.00 siamo già svegli e, rovistando tra gli scaffali della cucina, ci accorgiamo che la splendida padrona di casa, moglie di Antonio, ci ha lasciato acqua, latte e caffè e per fortuna io ho portato marmellata e fette biscottate per tutti, così prepariamo una ricca colazione.
Prima di partire alla scoperta dell’isola, facciamo un piccolo giro in bici, messe a disposizione gratuitamente dalla proprietaria dell’appartamento, e tra le varie peculiarità notiamo un cartello stradale davvero buffo “attenzione, pericolo attraversamento gatti”…e vediamo decine di splendidi gatti che riposano comodamente nel giardino di una bellissima villa sul lago…compriamo 2 souvenir nel negozietto sotto casa e…via…
Siamo ormai pronti per gonfiare le tavole.
Estraiamo i nostri sup dalle sacche, li srotoliamo a terra, estraiamo pompe elettriche e pompe a mano ed iniziamo a gonfiare.
Ci accorgiamo subito che, un gesto che per noi è così naturale, per gli abitanti dell’isola e per i turisti che stanno passeggiando è una cosa del tutto nuova e che non capiscono che stiamo facendo.
Le espressioni della gente ci fa un po’ sorridere e siamo ancora più ansiosi di entrare in acqua e di svelar loro la nostra passione.

Scegliamo di restare in tuta e di non metterci la muta: fa davvero troppo caldo.
Prendiamo tavole, pagaie, scendiamo le scalette ed entriamo in acqua: direzione sud, con lo scopo di fare tutto il giro dell’isola dal perimetro di 11 km.
Sappiamo bene che la parte opposta rispetto a dove ci troviamo è un pochino esposta al vento e che quindi faticheremo un po’ per ultimare la circumnavigazione, ma non ci interessa: Horizon non si ferma di fronte a niente!!!
Ammiriamo e scattiamo foto con la fortezza sullo sfondo, che con la sua maestosa imponenza domina tutto il borgo e ci dirigiamo verso sud, verso l’Isola di San Paolo.
Qui vissero pescatori, monaci e nobili. Si racconta che vi fu costruito un convento grandissimo, ma nel 1700, divenuta isola di proprietà privata, fu raso al suolo insieme alla chiesa adiacente. Nel 1912 l’isola fu acquistata dalla famiglia Basilio che vi costruì una grande villa.
Ci avviciniamo ad essa, stando ben attenti nell’attraversare quella porzione di lago dove passano le rotte dei traghetti, per fotografarla dalle più belle angolazioni.

Proseguiamo ed arriviamo all’Isola di Loreto, che si trova a nord di Monteisola, anch’ essa di proprietà privata, della famiglia Pesenti, titolari della Società Italcementi. Nel 1400 fu ivi costruito un convento per le suore di Santa Chiara. Oggi vi è un bel castello in stile neogotico con un parco di conifere ed un porticciolo.
Questa piccola isola, con il suo castello, è senza dubbio un luogo pieno di fascino, il panorama ci lascia a bocca aperta e le foto si susseguono numerose grazie a dei meravigliosi scorci di luce.
Continuiamo con il giro dell’isola ed inizia a farsi sentire la fame: troviamo un ristorantino su una palafitta, ma è molto esposto al vento ed abbiamo paura che poi con le pance gonfie sarà ancora più difficile ultimare il percorso.
Decidiamo così di proseguire il tragitto e di tornare alla base, nostro punto di arrivo, dove sbarchiamo verso le ore 14.00…mettiamo ad asciugare le tavole, le sgonfiamo e rimettiamo tutto in ordine.
Siamo ormai pronti per il pranzo!!!
Solo ora ci accorgiamo che è domenica e l’ isola è invasa da turisti e non c’è un posto libero per mangiare.

E’ questo il bello dei nostri tour col sup: guardando tutto da un’altra prospettiva, siamo riusciti ad inebriarci in solitaria delle bellezze del lago di Iseo, senza accorgerci che in realtà c’ erano tantissime persone che affollavano quelle stradine.
Torniamo quindi da “Isola dei sapori”, che ci aveva calorosamente ospitato per cena la sera precedente, e chiediamo alla padrona dell’appartamento la possibilità di restare in casa fino a tardo pomeriggio e di ordinare dalla sorella, titolare del negozio di prodotti tipici, il pranzo, che avremmo poi consumato nel nostro appartamento 2 piani sopra.
La ragazza si rivela una persona squisita e disponibile, ci concede l’uso prolungato dell’appartamento senza chiederci nessun extra e ci fa ordinare il nostro pranzo da asporto, dicendo che ci avrebbe chiamato dalla finestra appena sarebbe stato tutto pronto.
Replichiamo il pasto della sera precedente davvero squisito nel nostro appartamento, lasciando le finestre aperte, ammirando la vista sul lago, ascoltando i suoni dell’isola e respirando il clima etereo che contraddistingue questo piccolo borgo… ma stavolta ordiniamo delle birre artigianali da loro prodotte davvero corpose e gustose.
Ovviamente non ci facciamo mancare i “dolci spruzzati alla grappa barricata” e liquori artigianali.

Dopo pranzo purtroppo è già ora di fare i bagagli e di lasciare l’isola.
Ci piange il cuore, perché chi va a Monteisola vorrebbe non lasciarla più: abbiamo vissuto 2 giorni magici, in uno splendido borgo incantato che il tempo ha gelosamente custodito, preservandolo dal resto del mondo.
Antonio è già pronto per portarci di nuovo sulla terra ferma, salutiamo caldamente i nostri ospiti, saliamo sul motoscafo e salutiamo Peschiera Maraglio, promettendo che risolcheremo quelle acque appena la primavera sarà di nuovo alle porte.

Scritto da “Giorgia Giuliani